Riuscì ad essere politico con la bellezza, andando contro le censure della Cina, lui che politico proprio non voleva essere considerato, desiderava solo dare anima alla sua arte, “ L’arte è qualcosa di personale, soggettivo. L’arte nasce dalla relazione che hai con te stesso, perché è solo col tuo modo di sentire le cose che puoi comunicare qualcosa agli altri ”. Scatti di una grazia inquieta, poetica e fragile; Nudi di Ren Hang in mostra dal 4 giugno al 23 agosto al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, curata da Cristiana Perrella, raccoglie una selezione di novanta fotografie provenienti da collezioni internazionali, accompagnate dalla documentazione del backstage di uno shooting del fotografo nel Wienerwald nel 2015 e da un’ampia selezione dei libri fotografici da lui realizzati.

Ren-Hang-Girl-with-Ants-2014.-Courtesy-Stieglitz19-and-Ren-Hang-Estate.

Una raccolta di fotografie che divengono nel suo soave erotismo estremamente attuali, immagini che nella loro essenza, preziosa, erotica e raffinata indagano tematiche quali l’identità di genere: “Il genere […] per me è importante solo quando faccio sesso” dirà l’autore, il rapporto uomo – natura, identità, sessualità, così come il rapporto tra l’uomo e l’ambiente urbano. Protagonisti di questi scatti, che il fotografo ritrae con semplice naturalezza senza troppo sforzo, sono giovanissimi, quasi asessuati, glabri, i cui capelli corvini e gli occhi profondi, contrastano con la carnagione candida e i rossetti di rossi purpurei delle giovani donne dalle unghie smaltate. Sono dei freschi fiori voluttuosi, che celebrano una sinestesia con l’ambiente e le pose che rappresentano, accostati ad una natura metafora e immaginario di una vanitas come cigni pavoni, serpenti, ma anche piante, fiori, frutta, celebranti non solo la bellezza e la sensualità, ma anche la caducità e la fragilità della vita; spontaneo il rimando a Robert Mapplethorpe e Nobuyoshi Araki, alla nostalgica afrodisiaca gestualità fallica delle modelle del grande maestro giapponese, che riportano agli sguardi ambigui e contrastanti dei freschi nivei corpi,  ribelli e impertinenti  di Ren Hang che altro non fanno che celebrare la libertà loro negata dalla morale cinese, in quanto il nudo è tutt’oggi in Cina considerato un tabù, non rappresentabile nella storia dell’arte.

Ren-Hang-Two-Girls-Dress-2016.-Courtesy-Stieglitz19-and-Ren-Hang-Estate.

Conturbanti e raffinati nella loro ardita, immacolata  intimità, in una grazia e in una poesia estrema, tra le cui righe si legge una veemenza e un’inquietudine, un elegante intreccio di corpi, da cui traspare un’individualità triste e sola; ecco emergere l’ombra malinconica della depressione che sarebbe calata per sempre sulla vita del giovane fotografo poco prima dei suoi trent’anni, insieme al sentore della colpa, quest’ultima, rintracciabile più tra le sue sensuali in parte ingenue e tenere, di certo libere poesie.

Leda Lunghi

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Ren Hang, Untitled, 2012. Courtesy Stieglitz19 and Ren Hang Estate
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