E’ stata l’arte raffinata, delicata ed enigmatica di Laura Renna ad inaugurare con Between us, a cura di ilaria Bignotti, la prima project room di Marignana arte, in concomitanza con l’opening della prima personale italiana di Verónica Vázquez. Con questo progetto l’artista accompagna il visitatore nel proprio spazio intimo, personale, trasportandolo in quel mondo dove nasce cresce e si sviluppa la sua poetica, legata ad una natura dimenticata, personale, ma sempre madre incontrastata. Ed è così che ci addentriamo tra le sagome di Shade #1, gli spazi di un oblio che gravita in un tempo formato da memorie, adiacenze, una mente che vaga tra le ombre di ritagli di una vecchia tappezzeria, è un aleatorio vivere e vagare nel ricordo. Laura Renna ci conduce nella rinascita inattesa di un luogo tramite la reinterpretazione lirica del suo abbandono.

 

Ed è così che, successivamente le ambigue e nostalgiche metamorfosi naturali di Delphinium dubium e Queen Alexandra fotografie che, rivelano un processo scultoreo in cui l’intreccio tra la rievocazione della montagna e le memorie recondite dell’artista trovano il loro apice in un’estetica nostalgica semplice e raffinata. In Trifolium nasce un naturale intreccio di lana d’acciaio,  qui scopriamo quel gesto antico, arcaico, lento e paziente che è il filare, un omaggio alle forme naturali, al tempo, alla pazienza, alla dedizione, alla memoria e alla metamorfosi. Il fruitore, in questa mostra, attraversa le sensibilità dell’artista che, come in un affascinante labirinto interiore lo conduce in mondi altri, ancora inesplorati e sconosciuti, attraverso le varie ricerche concluse e alle realtà inconsapevoli di luoghi ancora incontaminati e in progress.

 

Quelle di Laura Renna sono opere caduche, tangibili ed abilmente evocative portate a suscitare quesiti, come gli enigmatici collage fotografici in cui la montagna si sostituisce alla figura umana, opere preziose, di un raffinata tenuità che sbocciano nell’ossimoro della forza generatrice della natura, e del contrasto dell’uomo con essa. Una ricerca che nelle sue diverse dimensioni è un richiamo a riflettere su questi temi cari all’artista ed è qui che avviene un incontro inatteso tra l’osservatore e l’artista complici nello scoprire, l’incanto e la libertà dell’arte.

Leda Lunghi